Le trote della Val Trebbia, la riserva di Gorreto

Tra Genova e Piacenza si trova la Val Trebbia, praticamente quasi al confine tra Liguria e Lombardia si trova invece l’abitato di Gorreto, che qualche anno fa venne insignito come “il paese più vecchio d’Italia”.

E proprio a Gorreto, un comune ligure di ben 94 abitanti con un’età media altissima, passa il Trebbia dove sorge una riserva conosciuta da tutti, la riserva di Gorreto, famosa per le sue trote che ha come base un piccolo Hotel-Bar, il Miramonti, base per prendere i permessi ma anche per mangiare un buon risotto al castelmagno, o due tagliatelle ai porcini… e quando l’abbinamento pesca-cucina si sposa, allora abbiamo tutto! Ma andiamo con ordine!
Grazie al mio amico Fabio Libanora alias “Ciccio”, conosco la riserva nel “lontano” 2013, inizio ad andare li davvero diverse volte nel primo anno, sia per lavoro che per pescare, del resto per me è nemmeno a due ore da casa. Poi è possibile dormire li, quindi l’ideale per andare anche con la famiglia un paio di giorni. Io pesco da quando ho zero anni, anzi, da quando non sono ancora nato: ho una foto di mia mamma incinta di otto mesi che pesca sul pontile di Forte dei Marmi, quindi scherzosamente mi fregio appunto di dire che pesco da sempre, anzi da prima di sempre.
Sono poi riuscito a trasformare questa mia grande passione in un lavoro, appena finito il liceo nel 1992 inizio subito a lavorare nel mondo della pesca, mio figlio nasce invece nel 2006 e non ci crederete… ma a lui la pesca non è mai piaciuta! Chiunque mi diceva “vedrai che pescatore diventa tuo figlio” e invece nulla! C’ho provato alcune volte a portarlo a pescare, ma sempre con scarso successo… ma quel giorno dell’estate 2014, quando aveva otto anni, ho pensato davvero che si appassionasse alla pesca e quel giorno, assieme all’amico Fabio andammo proprio a Gorreto… e peraltro ce lo riportai anche un mese dopo con altri amici, ma poi il mio piccolo Gabriele mi disse che la pesca non gli piaceva e che preferiva il calcio e da allora non è mai più andato, ma conservo gelosamente le foto di quel giorno e le riguardo spesso con nostalgia!
La riserva è aperta da tanti anni, divisa in un tratto cattura ed un tratto no kill mosca, si paga un permesso giornaliero per il tratto cattura che consente di trattenere cinque pesci e si possono fare più permessi al giorno. Insomma quell’estate di 10 anni fa, facemmo una pescata storica, peraltro credo fu anche uno dei miei ultimi articoli apparsi su Il Pescatore d’acqua dolce prima che chiudesse definitivamente: salmerini, iridee, fario giganti, pesci bellissimi e pinnati bene. Poi arriva il covid e a seguire passa la legge dopo non si possono più immettere iridee e salmerini ma solo fario e la riserva nel 2020 praticamente si blocca per riaprire solo nel 2023 a mezzo servizio e nel 2024 a pieno regime.
Questo mio articolo non vuole essere tanto una promozione di questo posto (che non ha bisogno di pubblicità) ma la promozione di un luogo per portare appunto le famiglie, cosa che di questi tempi più che mai è importante: non solo andare a pesca tra amici una giornata, ma un week end con tutta la famiglia. Ovviamente pescare in riserva è “semplice”, ma oltre la pesca si possono andare a raccogliere funghi, oppure ci sono le bici elettriche da prendere a nolo in hotel, le escursioni da fare e tutto questo tra Liguria e Lombardia, diciamo “a due passi da casa” per Piemonte, Toscana, Emilia, quindi per cinque regioni un posto accessibile e a prezzi davvero molto contenuti. Il Miramonti è gestito dagli amici Paolo Salomoni e Michela Vitan, su Facebook trovate i loro profili o senza problemi la pagina della riserva Miramonti Gorreto, ditegli che siete amici miei!