marmorate e temoli in adige
Pesca a streamer e secca per una giornata nel fiume Adige da ricordare.
La pesca alla marmorata negli ultimi anni è stata molto praticata e raccontata dai grandi interpreti della tecnica della pesca a mosca.
ho catturato una marmorata di oltre 60cm: te lo racconto
Io sono molto appassionato di pesca alla trota marmorata, tanto che assieme al mio amico Marco Oliosi ho pure fondato un marchio ad essa dedicata; Marbler.
Trovo molto affascinante questa pesca, soprattutto in Adige, dove tutto si amplifica. La ricerca di grossi esemplari di questa trota qui si contestualizza in un ambiente più ampio e difficile. Questo meraviglioso fiume, che ai meno esperti toglie molti punti di riferimento tipici di corsi d’acqua più piccoli, alza il livello della sfida. Qui nulla è scontato, non esiste una regola fissa. Le molte dighe influenzano non solo i livelli e l’orografia, ma anche gli appetiti dei pesci. Ciò può spaventare, ma in fondo in fondo un marmoratista sa che la cattura non è che un aspetto della sfida che si accetta praticando questa pesca.
attrezzatura e streamer
Come attrezzatura uso una canna 9 piedi coda 9/10 con una coda con punta affondante. Per il tip un fluorocarbon diametro 40, di lunghezza variabile in funzione dei livelli. Dai 70 ai 150cm in funzione che voglia stare più o meno sul fondo.
Come streamer, amo i clouser autocostruiti di almeno 10cm, con fibre miste sintetico-naturali, soprattutto con tinte giallo/marrone.
A streamer non amo battere i correntoni centrali, ma più i fili di corrente che lambiscono le morte. La strippata non troppo corta. Indugio poi sempre un po’ a togliere l’artificiale dall’acqua, soprattutto in prossimità della riva, perché spesso in queste zone gli attacchi sono fulminei ed inaspettati.
Proprio come il caso dell’ibrido di marmorata che mi ha sorprende in questo frangente, proprio quando proprio stavo per alzare la canna, sferrando l’attacco ad un metro e mezzo dalla riva. Avevo già fatto una decina di lanci e se devo essere sincero, la mia attenzione non era ai massimi livelli.
Non sono propriamente d’accordo con chi dice che la marmorata o la prendi ai primi lanci o vuol dire che non ce ne è in giro. Probabilmente è così, però se sono convinto di uno spot metto volentieri alla prova la mia pazienza contro la loro (quella delle marmorate ovviamente!).
Con artificiali grandi (e parlo anche per lo spinning), si fa si selezione, ma ciò non significa che si abbiano meno attacchi. Condivido infatti quello che ha detto in un suo intervento il marmoratista Matteo De Falco, ovvero che "con artificiali grandi si vedono pesci in spot che si ritenevano fino a prima deserti".
Anche se ritengo che lo streamer sia efficace sempre, con l’avanzare della giornata, in particolare tra l'una e le tre, preferisco montare la canna da secca, in attesa (sperata!), di una delle famose schiuse di “March Brown”.
Alzo qualche sasso e vedo che gli insetti sono abbondanti sul fondale maturo.
Il periodo è quello buono e vengo ripagato con un’abbondante schiusa che ricopre il pelo dell’acqua. Che spettacolo! Sembra un documentario americano.
Cominciano anche le bollate. Non tantissime, ma non importa. Mi concentro su un pesce che vedo salire regolarmente da dietro un masso in una zona al limite tra una morta e la corrente.
Provo con la mia tanto amata “arpo”, un paio di passate ma nulla. Mi accorgo allora che la trota bolla su delle “spent”. Anche se non propriamente una spent, monto una mosca regalatami da Ginanneschi in Fiera a Vicenza, qualche anno fa. Ha le ali molto pronunciate e nella mia testa ritengo che possa comunque funzionare. Non mi sbaglio.
Alla prima passata sale quello che poi scoprirò essere un ibrido. Mangiata la mosca si butta in corrente. È un bel pesce che tenta un paio di fughe. Avendo la sensibilità un po’ “addormentata” dall’aver maneggiato la canna pesante da streamer, gli lascio un po’ di coda per evitare rotture.
A guadino è un pesce dalla livrea magnifica. Foto e rilascio. Quanto è bello pescare a secca in queste giornate!
A poca di stanza da questo spot, il giorno seguente, alla fine di una schiusa avara di bollate, sempre a secca, con una klinkhammer, ho catturato un magnifico esemplare di marmorata che saliva fragorosamente sulle effimere a 50cm dai massi della riva. Una goduria. 60/65cm di pesce dalla livrea magnetica.
e dopo le trote, qualche temolo d'adige
Decido di spostarmi per andare a cercare qualche temolo. Uno spot tipicamente da temoli è quello nei pressi del ponte di Borghetto. In schiusa è sempre bello vederli salire regolari.
In Adige i temoli, soprattutto quelli di grosse dimensioni, sanno essere davvero fastidiosi. Ricordo un giorno in cui osservavamo dall’alto questi grossi (davvero grossi!) temoli salire su non si capiva cosa. Eravamo in 4. Ci abbiamo provato tutti. Tutti siamo tornati a casa con “le pive nel sacco”.
Questa volta comunque i pesci erano collaborativi ed usando un’imitazione di March Brown del grandissimo Palù (efficacissima con le piume di pernice a chiusura della mosca), ne ho catturati 3.
Con i temoli ritengo sia necessario essere metodici e mio malgrado, non pigri. Lo dico perché a fronte di qualche passata a vuoto è consigliabile attendere che i pesci ritornino a bollare prima di effettuare altre passate (soprattutto se non avete preventivamente cambiato mosca).
Cambio mosca anche in conseguenza di un rifiuto.
I temoli sono dei pesci divertenti da pescare, soprattutto in considerazione dei lanci lunghi da effettuare per arrivargli a tiro in questo spot.
Per chi è abituato ai grandi numeri, l’Adige potrà sembrare riduttivo, spesso con poche catture in una giornata.
Io dico che fosse per me, vorrei fosse Marzo tutto l’anno. E non solo perché ci compio gli anni!