La nautica da diporto si conferma uno dei motori più forti dell’economia del mare italiana. Secondo l’analisi dell’Associazione Operatori Nautici NordEst Sardegna, basata su dati di Confindustria Nautica (Rapporto 2023-2024), Assomarinas (Osservatorio 2025) e Unioncamere (Osservatorio Blue Economy), il comparto chiuderà il 2025 con un giro d’affari stimato in 8,6 miliardi di euro.
Un risultato che non sorprende: l’Italia è leader mondiale nella cantieristica dei superyacht, con oltre il 50% degli ordini globali, e registra una crescita costante nei servizi portuali, con un +1,5% nelle vendite di posti barca e un +3,2% negli ormeggi in transito.
L’economia del mare: un gigante da 216 miliardi
Guardando oltre il solo diporto, il XIII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare 2025 calcola il valore complessivo della blue economy italiana in 216 miliardi di euro, con 230 mila imprese e 1,1 milioni di occupati. Un settore che cresce a ritmi doppi rispetto al resto dell’economia nazionale: +16% contro +6,6% del PIL.
«La ricchezza prodotta dalla filiera del mare è una risorsa che traina occupazione, turismo e made in Italy. È un patrimonio da tutelare e valorizzare con regole chiare e strategie comuni» commentano gli analisti di AssonauticiSardegna.org.
La mappa regionale della nautica
Sebbene non esista una ripartizione ufficiale dei ricavi per regione, l’Associazione ha elaborato una stima utilizzando due indicatori chiave: i posti barca disponibili e il numero di imprese “blu” attive.
Il quadro che emerge vede sul podio la Liguria (1,289 miliardi, 14,99% del totale), seguita da Sardegna (1,210 miliardi, 14,07%) e Friuli-Venezia Giulia (873 milioni, 10,16%). A seguire troviamo Campania, Sicilia, Toscana, Puglia, Veneto, Lazio e Calabria.
Questa geografia mette in luce come la nautica da diporto non sia un fenomeno localizzato, ma una risorsa diffusa lungo tutte le coste italiane, con punte di eccellenza in diverse aree.
Un settore in continua trasformazione
La crescita della nautica da diporto non è solo quantitativa. Innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e servizi di qualità stanno ridefinendo l’offerta di porti turistici, cantieri e operatori del charter.
Dalla produzione alla gestione dei porti, fino alla manutenzione e al refit, la filiera si conferma un asset strategico per il turismo e per l’economia nazionale. E le prospettive per i prossimi anni indicano ulteriori margini di crescita, soprattutto grazie alla domanda internazionale e alla capacità del made in Italy di attrarre nuovi investimenti.
Scopri la nautica da diporto a Pescare Show 2026, dal 13 al 15 febbraio alla Fiera di Rimini!
Fonti:
PUBBLICAZIONE
16/09/2025
2026 nautica da diporto