Probabilmente un anziano pescatore non conoscerà cosa siano i flotter o un fluorocarbon. Allo stesso modo potrebbe non conoscere le potenzialità degli attrezzi attuali o tutti i nodi che oggi facilmente troviamo in internet.

Questo è vero, ma la sua esperienza e conoscenza sono la base di quello che oggi è la pesca. Il suo è un sapere esperienziale, fatto di prove e di ore ed ore sulla sabbia. Esperienza, è il termine giusto per continuare a evolversi e guardare al futuro.

Nella pesca la perfezione non esiste, anche le più piccole caratteristiche di un nodo, di un trave, del colore di un attrattore o degli inneschi di un esca fanno tesoro delle esperienze di chi ci ha preceduto.  Nel tempo, una delle varianti che ha subito più cambiamenti è il trave, nella sua costruzione e nelle sue diverse funzioni.

I TRAVI incollati

Il trave è il cuore del sistema pescante. Da li parte tutto.

Deve avere caratteristiche precise per essere resistente al lancio, ridurre al minimo l’influenza sulle nostre esche, e deve essere il giusto compromesso tra leggerezza ed affidabilità, non sovradimensionato né tantomeno sottodimensionato.

Partiamo dal materiale. Qui ne entrano in gioco due: nylon e fluorocarbon. Il primo è più elastico e più resistente al nodo. Il secondo meno elastico e meno visibile in acqua.

Quindi se scegliessi di pescare con un trave costruito con i “classici nodi”, per cercare di mantenere quanto più alto il carico di rottura, potrei optare per il nylon data la sua resistenza superiore ai nodi.

Ma come fare per mantenere alto il carico di rottura se scelgo l'opzione di un trave incollato in fluorocarbon? I travi incollati consentono di non avere nessun nodo su tutta la lunghezza del trave, questo crea i presupposti per alzare i carichi di rottura, devono però essere fatti in maniera perfetta.

la colla

Per ottenere dei travi affidabili è meglio soffermarsi sulle tipologie di colla che si trovano sul mercato e sulla loro compatibilità con i materiali. Esistono mille forme di colla cianoacrilica, che si adattano a materiali diversi come: vetro, metallo, legno gomma ecc…

Il classico cianoacrilico generico che si usa un pò per tutto, per esempio, non potrà mai garantire l’efficacia di uno specifico per nylon. Bisogna individuare una colla che sia in grado di lavorare bene solo su quello che ci interessa, ovvero il nostro trave. I più importanti cianoacrilati vengono prodotti in Germania.

Dopo avere individuato una colla specifica per il nostro scopo dovremmo fare molta attenzione a cosa andiamo ad incollare. Il nylon è uno dei materiali più difficili da incollare ma le colle giuste non avranno problemi, bisogna fare attenzione però a non incorrere in alcuni errori. Vengono commerciati oggi molti nylon siliconati, che hanno esternamente una rifinitura di silicone. In questo caso se la colla non riesce ad avere efficacia il problema è da ricondurre al silicone che fa da involucro al nylon.

Si parla anche molto di travi in fluorocarbon, le colle in questo caso funzionano bene su alcuni tipi di materiale e meno su altri.

come conservare la colla

Come tutte le cose, la vita della colla una volta aperta non è eterna. Dall’apertura del cianoacrilico la colla è ottimale fino a 6 mesi circa.

Ecco alcuni consigli per fare si che la conservazione sia in grado di preservarne le caratteristiche:

• Mantenere la colla ad una temperatura stabile e sempre inferiore ai 15 gradi, possibilmente anche in una bustina isolata per non metterla a contatto diretto con alimenti.
• Nel momento in cui si usa la colla, tenere la fiala lontana dallo spruzzo di un eventuale attivatore che ne altererebbe le qualità.
• Prelevare la quantità necessaria per effettuare l’incollaggio e chiudere subito dopo la fiala. 

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